Simul stabunt vel simul cadent

L'espressione latina simul stabunt vel simul cadent significa "insieme staranno oppure insieme cadranno". È attualmente usata, in diritto, per indicare i casi nei quali il venir meno di una situazione ha, per conseguenza, la fine contemporanea di un'altra e viceversa.

Il primo uso diffuso sui media, che rese familiare l'espressione anche ai non giuristi, fu in occasione di una delle prime crisi tra l'Italia fascista e il Vaticano a proposito del Concordato da poco sottoscritto. Si attribuisce la frase a papa Pio XI che avrebbe affermato che la messa in discussione del Concordato avrebbe travolto gli interi patti Lateranensi e fatto riaprire la questione romana.

La locuzione latina ebbe un momento di popolarità quando fu pronunciata, in una versione corrotta (simul stabunt vel simul cadunt), da Claudio Martelli, in un discorso parlamentare del 1988. L'errore, corretto al volo da Alessandro Natta (Cadent, Martelli, cadent!), ebbe uno strascico in una successiva interrogazione parlamentare.[1]


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